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Focalizzare l'indagine sull'ecclesiologia presuppone, infatti, la convinzione che proprio su questo piano si sia svolto il confronto tra le due comunità africane, separate da uno scisma che, dopo aver preso le mosse agli inizi del iv secolo, si protrasse almeno fino al crollo della dominazione romana in Africa, sotto la pressione dei Vandali. Come si vedrà nel corso della riflessione, questo orientamento è quello pressoché imposto alla ricerca moderna non solo da una lunga tradizione storiografica che risale fino al xvi secolo, ma dall'elaborazione presente nelle stesse fonti che ci sono pervenute. Ottato di Milevi e Agostino svilupparono la propria polemica antiereticale precisamente a partire da questo approccio: eppure esso era già anacronistico quando loro lo adottarono, e seguirlo ancora rischia di restringere le possibilità di comprensione del fenomeno.
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Le borgate nate in epoca fascista rappresentano una pagina fondamentale della storia di Roma contemporanea. Additate come i luoghi più malfamati della città, specchio dei suoi contrasti socio-economici e urbanistici, in esse può riassumersi il modo disordinato in cui la capitale è cresciuta e si è sviluppata. Avamposti dell'espansione edilizia del secondo dopoguerra, le borgate hanno costituito il luogo d'approdo per migliaia di famiglie dalle molteplici provenienze. Argomento fino a oggi poco dissodato, il processo di popolamento della periferia romana è affrontato in questo libro per mezzo di nuove fonti archivistiche, con cui è stato possibile verificare ipotesi di studio di recente acquisizione. Sullo sfondo, la storia del più importante Istituto di case popolari italiano svoltasi durante il ventennio, un periodo nel quale l'ente, fiancheggiatore delle politiche urbanistiche e abitative del fascismo per la capitale e, seppur a fasi alterne, organo edilizio del Governatorato, fu impegnato nella costruzione di intere parti di città e in quella di un vasto esperimento pedagogico di educazione fascista nei suoi caseggiati, contribuendo anch'esso all'instaurazione di un sistema dalle caratteristiche totalitarie.
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In Italia il secondo dopoguerra è stato segnato dal crollo irreversibile del sistema manicomiale pubblico e da una trasformazione radicale degli interventi assistenziali rivolti alle persone affette da minorazioni psichiche, fisiche e sensoriali. Le classi differenziali e speciali sono entrate progressivamente in crisi, così come gli istituti psicopedagogici, gli istituti d'istruzione per ciechi e per sordi e più in generale tutte le pratiche tendenti alla "separazione" tra individui sani e malati, tra "normali" e "subnormali". Questo libro si orienta appunto all'analisi di quel grande cambiamento, delle sue conseguenze, delle ragioni culturali, sociali e politiche che lo hanno determinato, dei tempi e delle modalità con cui esso è avvenuto. L'indagine si concentra su un caso specifico - quello della psichiatria torinese tra gli anni Sessanta e Ottanta - ma non mancano incursioni in territori diversi - il mondo della scuola ad esempio - e in questioni e tematiche di più ampio respiro. Restringere il campo d'osservazione a una realtà particolare consente d'altro canto di affrontare nel concreto il dispiegarsi di quelle trasformazioni, scongiurando il rischio di discorsi troppo vaghi o generici. Senza dimenticare infine che l'implosione del manicomio ha avuto caratteristiche peculiari nei vari contesti locali in cui si è verificata, così come linee e tendenze diverse ha poi seguito il processo di costruzione di un'alternativa al vecchio modello assistenziale.
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Il fascino inquieto dell'utopia
Alessandro Vescovi, Giuliana Iannaccaro, Lidia De Michelis
- Ledizioni
- 12 Août 2016
- 9788867053551
Marialuisa Bignami, cui questo volume è dedicato, è una tra le più illustri studiose dell'utopia letteraria in Italia. In dialogo con la sua opera critica, il volume discute origini ed esiti del concetto di utopia nel panorama letterario e sociale occidentale, in particolare anglosassone. La riflessione prende le mosse da un'elaborazione di stampo millenarista del pensiero utopico, per proseguire nell'indagine dei suoi esiti letterari tardorinascimentali, settecenteschi e anche coloniali; si approda infine alle utopie moderne, postmoderne e femministe del nostro tempo, senza tralasciare gli esiti dell'immaginario utopico nella cultura di massa. L'utopia, un po' come il romanticismo, sembra essere una necessità della cultura occidentale, una categoria dello spirito, che può essere reinterpretata, negata, persino vilipesa, ma non abbandonata. I percorsi attraverso le mutazioni spazio-temporali dell'utopia raccolti in questo volume sono ispirati ad approcci critici diversi e sono trasversali a più ambiti di ricerca; la ricchezza del dibattito invita a proseguire l'indagine sui volti molteplici del genere utopico, anche attraverso l'esplorazione di nuove interazioni e di nuovi linguaggi.
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Provence and the British Imagination
Caroline Patey, Beatrice Laurent, Claire Davison, Nathalie Vanfasse
- Ledizioni
- 12 Août 2016
- 9788867053605
Although it resonates today with lavender fields, sunny heritage locations and the gentrified memory of Paul Cézanne's pictorial turbulence, Provence has not always been the attractive territory of pacified leisure and festival culture. Since the seventeenth century, indeed, the region has inscribed its shifting geography, complex politics and the extraordinary diversity of its land and seascapes in the perception and imagination of British visitors. In the steps of anonymous or excellent travellers, the chapters of this volume chart some of the most significant moments in the intercultural transactions between the proud linguistic and literary distinctiveness of the province on one hand and the always challenged and sometimes baffled perception of Anglophone (and Anglophile) visitors on the other. Spanning across two centuries, from the largely unknown pre-revolutionary Provence visited by John locke and tobias smollett through the Victorian paradise of popular tourism and finally to the more secret `homeland' of Modernists, this volume reveals an unexpected Provence which, in oblique and complex ways, has long held a mirror to British culture and often acted as the laboratory of its artistic life.
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Mujeres y Emancipación de la América Latina y el Caribe en los siglos XIX y XX
Luisa Campuzano, Irina Bajini, Emilia Perassi
- Ledizioni
- 12 Août 2016
- 9788867053612
La determinación adoptada por los gobiernos de la región para conmemorar el inicio de los movimientos y guerras que condujeron a la mayor parte de los países que hoy llamamos Latinoamérica a alcanzar la independencia del yugo colonial, fue un acuerdo basado más en la coincidencia o cercanía de algunas fechas que en una simultaneidad estrictamente cronológica. Este volumen da cuenta de las anticipaciones, retrasos y continuidades de un proceso emancipatorio aún por completar; de la participación que en él tuvieron y tienen las mujeres, de sus liderazgos, vivencias, estrategias y perspectivas; así como de su representación por la literatura y el arte, y de su apreciación por la historiografía de más variada naturaleza o por quienes descubren las entretelas y la manipulación de estas efemérides. Los textos aquí reunidos se dividen en dos secciones: la primera agrupa a los que se relacionan con distintos momentos del proceso de emancipación latinoamericana y de sus mujeres; la segunda, sobre distintas escritoras italianas contemporáneas, está dedicada a Alba de Céspedes, autora de origen cubano que vivió entre Roma y París, y cuyo abuelo iniciara las guerras de independencia de la Isla en 1868. La valiosa concurrencia de firmas internacionales en esta miscelánea se debe al auspicio del Programa de Estudios de la Mujer de la prestigiosa institución cultural Casa de las Américas de Cuba, destinado a dar visibilidad a la trayectoria histórica y, a las manifestaciones culturales de las mujeres latinoamericanas y caribeñas, a promover el trabajo de sus artistas y escritoras contemporáneas, así como a discutir los temas teóricos correspondientes, y sus contextos de producción y recepción.
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Gli anni '90 del XX secolo hanno segnato un punto di non ritorno per la società e le lettere spagnole: la piena integrazione alla contemporaneità ha portato con sé l'asservimento alle leggi di mercato e l'affermarsi di un narrare aperto all'ibridazione tra linguaggi, insofferente alle distinzioni tra alta cultura e spettacolo popolare. In questo volume si prova a tracciare un bilancio ragionato di questo passaggio, smontando fenomeni generazionali discutibili e facendo dialogare tradizione e pop, in un confronto che coinvolge le traiettorie letterarie di Ray Loriga, Juan Bonilla e Juan Manuel de Prada, emblematiche per il loro snodarsi tra questi due estremi alla ricerca di una prosa laconica come un verso di canzone rock o esuberante di metafore, nel segno di una metaletteratura ludica o raffinata, tra cinema, musica, televisione e barocchismo.
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The Battle of Konotop 1659
Giovanna Brogi Bercoff, Oleg Rumyantsev
- Ledizioni
- 12 Août 2016
- 9788867053643
The battle that took place near Konotop in late June 1659 was a continuation of the Muscovite-Cossack war, which began in the fall of 1658, soon after the signing of the Union of Hadiach. Cossack and Tatar detachments trapped a significant portion of the Muscovite army, leading to enormous Russian losses. The unprecedented defeat of the previously invincible forces caused panic in Russia, but the Muscovites' capacity to turn defeat into political victory, and the fratricidal struggle in Ukraine, known as the "Ruin", left most of the Cossack lands on the Right Bank of the Dnieper uninhabitable. Konotop is a classic example of a battle won, but a war lost. ariusz Robert Drozdowski, Ksenia Konstantynenko, Piotr Kroll, Serhii Plokhy, Oleg Rumyantsev, Natalia Yakovenko and Tatjana Yakovleva-Tairova, the authors of this collection, hail from Poland, Italy, USA, Ukraine and Russia. They consider the military, political, social, and cultural context of the battle and also investigate its treatement in historical and literary writings from the early modern era to the present. They approach their topic from the point of view of various disciplines, traditions, and schools of thought. Their essays expand our understanding of the battle, its outcome and legacy in unexpected and historiographically productive ways.
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Conoscere il campo da gioco permette di superare gli stereotipi ed evitare contrapposizioni pregiudiziali tra favorevoli al digitale e contrari più tradizionalisti... L'impatto delle tecnologie nella didattica impone una trasformazione del modello attuale: come (e perché) la tecnologia può agevolare e accompagnare questo cambio di paradigma? Quali sono i progetti didattici già attivi in Italia e chi ne sono i fautori? Ne emerge un quadro della scuola italiana che, in mezzo a resistenze e difficoltà, cerca di aprirsi all'innovazione digitale. Il volume è un'agile bussola della transizione al digitale della scuola italiana e degli editori scolastici.
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La Tradizione del De Medicina Equorum di Giordano Ruffo
Antonio Montinaro
- Ledizioni
- 26 Octobre 2018
- 9788867055203
Fra il 1250 e il 1256 Giordano Ruffo, nobile calabrese al servizio dell'imperatore Federico II, portava a compimento in latino il De medicina equorum, l'opera che segna la rinascita della trattatistica veterinaria medievale. Essa godette di una diffusione talmente ampia da potersi ritenere un vero e proprio best seller, la cui fortuna si evince dal numero di testimoni superstiti censiti, ben 189 (173 manoscritti e 16 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, gallego, ebraico e tedesco. A fronte di una tradizione così ricca e articolata, il trattato risulta poco studiato. Manca l'edizione critica del testo latino e sono pochissime, solo cinque, le traduzioni edite: tale situazione editoriale rende assai difficoltosa l'identificazione dei percorsi che hanno caratterizzato la diffusione romanza e non romanza dell'opera e problematica l'individuazione delle famiglie dei testimoni. Il volume intende fare il punto della situazione sulla frastagliata tradizione testuale del De medicina equorum: dopo aver fornito dettagliate informazioni su Giordano Ruffo e il suo trattato, si presentano i dati ricavati dalla collazione di un campione di codici e i risultati di un minuzioso censimento dei testimoni manoscritti e a stampa che tramandano l'opera e delle edizioni moderne ad essa relative.
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L'esperienza della municipalizzazione delle case popolari nell'Italia giolittiana permette di focalizzare gli estremi di una parabola che approdò al riconoscimento delle problematiche abitative quale questione di interesse collettivo. La genesi dell'housing sociale si disperde pertanto nel complesso di iniziative che è stato possibile ricostruire nel supporto di uno straordinario corpus di documenti d'archivio, indagato nell'egida dei provvedimenti legislativi in materia di case popolari e municipalizzazione varati nel corso del 1903, vero e proprio termine spartiacque per gli sviluppi di tale vicenda. Sullo sfondo del combinato disposto scaturito dalle due normative si dipana infatti il filo rosso dell'intera narrazione, un viaggio che si muove attraverso frammenti di esperienze locali, riflessi di microstoria aggregati in un articolato mosaico fondato sul collante della municipalizzazione, lasciando trasparire il preludio di una fase di rottura in grado di liberare i prodromi dell'odierno welfare state.
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Il socialismo democratico italiano fra la Liberazione e la legge truffa
Daniele Pipitone
- Ledizioni
- 1 Mars 2019
- 9788867053483
Perché l'Italia repubblicana non ha avuto un partito socialdemocratico paragonabile a quelli degli altri paesi europei? E cos'è stata, invece, la socialdemocrazia italiana? Che cultura politica ha espresso? Chi ne sono stati i portatori? A queste e altre domande cerca di rispondere questo libro, analizzando le origini del Partito Socialdemocratico Italiano e la sua storia nel primo periodo repubblicano (1947-1953). Muovendosi sul duplice binario della storia politica e della storia delle culture politiche, esso ricostruisce sia le convulse vicende dell'area socialista a destra del PSI sia l'evoluzione degli orizzonti dottrinari, delle strutture interpretative della realtà e dei modi di intendere l'agire politico che tale area espresse, focalizzando l'attenzione sulla molteplicità di attori, sensibilità e mentalità che in essa, per un breve periodo, si incontrarono. Sullo sfondo, stanno la guerra fredda e il brutale impatto che essa ebbe sul sistema politico italiano.
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In principio era un uomo che interpretò la sua missione sulla terra nel senso di attrarre gli altri uomini fuori dai loro spazi (case, famiglie, attività, villaggi) e dal loro tempo (storico) per condurli a sé verso altri spazi (ovunque egli andasse) in virtù dell'avvicendarsi di un altro tempo (escatologico). Quest'uomo fu condannato a morte e morì. A partire dai giorni immediatamente successivi alla sua creduta resurrezione, prende avvio il processo con cui altri uomini, in suo nome, si dedicano a ri-situare se stessi e l'umanità intera in quadri formali significativamente riconfigurati dall'evento cristico: luoghi al contempo mentali e sociali strutturati dalla duplice tensione tra gli spazi tradizionali del mondo e quelli peculiari della "chiesa", tra il tempo presente della storia e quello della sua incipiente fine. In questo libro qualcosa come una nuova identità sociale dei credenti in Cristo è osservata nelle peripezie del suo costituirsi in relazione a quattro dei principali ambiti di soggettivazione del mondo antico: l'umanità, l'ethnos, la città, la scuola filosofica.
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Il benessere, un percorso multidisciplinare
Marianna Nobile, Riccardo Bonato
- Ledizioni
- 24 Janvier 2019
- 9788867055258
Il "benessere" è un concetto che riveste un ruolo centrale nelle riflessioni di molteplici discipline: dalla matematica alla sociologia, dal diritto tributario alla filosofia del diritto. I saggi di questo volume traggono spunto dalle relazioni presentate da giovani studiosi in occasione di seminari svoltisi durante l'anno accademico 2013/2014 presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, e forniscono uno sguardo d'insieme su alcune tra le più significative prospettive dalle quali il tema del benessere si presta a essere affrontato.
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Le uguaglianze: diritti, risorse, sfide per il futuro
Leda Rita Corrado
- Ledizioni
- 24 Janvier 2019
- 9788867055265
Il concetto di uguaglianza, declinato in vari ambiti (antropologico, sociologico, economico, giuridico et cetera), è stato oggetto di riflessione e ragione di conflitto per secoli, fino a diventare il vero e proprio cardine degli Stati moderni: nell'età contemporanea il principio di uguaglianza - formale e sostanziale - è cristallizzato nelle Costituzioni europee e nelle convenzioni internazionali, dalla Costituzione italiana alla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, passando attraverso la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. L'uguaglianza non è soltanto uno strumento di tutela per i diritti dei consociati, ma è anche parametro di allocazione delle risorse all'interno delle comunità.
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Famiglia, lavoro e istituzioni
Giovanni Castiglioni, Riccardo Bonato
- Ledizioni
- 24 Janvier 2019
- 9788867055289
Il volume affronta il tema generale della famiglia con una particolare attenzione al suo rapporto con il lavoro, facendo riferimento a due categorie studiate dalle scienze sociali da differenti prospettive. L'opera è il risultato di una selezione fra i saggi ricevuti a partire dal bando della collana Hórisma "Famiglia, una prospettiva multidisciplinare" che ha voluto promuovere la riflessione di giovani studiosi - dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, ricercatori - disponibili a mettersi in gioco e a varcare i confini della propria disciplina, favorendo un confronto collettivo sui temi della famiglia attraverso la partecipazione a un progetto di approfondimento teorico ed empirico realizzato secondo un approccio multidisciplinare. I contributi raccolti hanno lo scopo di far emergere le trasformazioni che la famiglia sta vivendo evidenziando i processi di cambiamento della famiglia stessa e i rapporti che essa ha con diversi attori quali la scuola, le comunità di minori, il sindacato, le aziende e le istituzioni pubbliche.
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La ricezione di cultura tedesca in Italia, a partire dalla metà del diciottesimo secolo, prende corpo entro una rete sempre più ramificata di mediatori e strutture di mediazione. Accademie, università, case editrici e riviste segnano il perimetro entro il quale si dispiega l'attività di intellettuali animati da interessi molteplici, legati a una concezione transnazionale del proprio mestiere e spesso capaci di intercettare precocemente tendenze e movimenti ancora a uno stato iniziale, creando le condizioni per il loro incardinamento nella cultura italiana. Una circolazione di idee che accompagna lo sviluppo delle relazioni sociali e politiche fra i due Paesi, spesso fornendo incisivi strumenti di interpretazione per tensioni, conflitti e riavvicinamenti.
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Sicurezza in citt: pratiche di controllo all'interno dello spazio urbano
Collectif
- Ledizioni
- 24 Janvier 2019
- 9788867055296
Sia all'interno del dibattito accademico che della retorica politica si discute molto di sicurezza urbana. Ciononostante, resta ancora da esplorare in che modo la "sicurezza urbana" possa differenziarsi da altre forme di sicurezza. Questo volume serve a porre le basi per analisi e studi futuri che abbiano l'obiettivo specifico di comprendere se, e quando, i contesti cittadini influenzino il fenomeno della sicurezza, al punto tale da doverla declinare nella sua accezione "urbana". Gli autori dei saggi hanno cercato di rispondere ad una o più delle seguenti domande: in che modo il contesto urbano determina le espressioni più visibili e quelle meno facilmente individuabili di fenomeni quali criminalità, violenza, disordine e conflitto? Quali sono gli attori sociali che, all'interno delle città, influenzano maggiormente le pratiche di controllo per contrastare o diminuire tali fenomeni? Quali conflitti sociali emergono come conseguenza diretta delle pratiche di controllo dispiegate dentro le città? Nel fare ciò, ogni saggio prende in considerazione le specificità delle città in analisi per spiegare come queste determinano ed influenzano tali pratiche di controllo.
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Alimentazione, cultura e societ in Africa. Crisi globali, risorse locali
Collectif
- Ledizioni
- 16 Janvier 2020
- 9788855260329
Il volume è dedicato al rapporto tra alimentazione, cultura e società nell'Africa contemporanea. Ricercatori di diverse discipline (geografia, letteratura, antropologia, economia) si confrontano con operatori della cooperazione internazionale per approfondire le criticità nell'accesso al cibo in Africa e analizzare le risorse materiali e immateriali che le società africane attivano in questo settore. Una particolare attenzione è dedicata alle strategie delle comunità locali in ambito agricolo e alimentare: in un contesto globale caratterizzato da forti squilibri, la dimensione locale costituisce un'importante opportunità per garantire un'alimentazione sufficiente e di qualità, conservando e valorizzando l'ambiente e le culture africane.
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Uno studio complessivo e di lunga durata dedicato agli Hucpoldingi, un oggetto di ricerca fino a oggi di difficile inquadramento per gli studiosi. Accostati al supposto governo comitale della città di Bologna dall'erudizione ottocentesca, gli Hucpoldingi sono rimasti per lungo tempo ai margini delle ricostruzioni di storia politica del regno italico altomedievale proprio per l'ampiezza d'azione che caratterizzò il gruppo parentale per più di due secoli, dal IX all'XI. La dispersione geografica dei fondi documentari che attestano la loro azione li ha resi inafferrabili a lungo, nel loro insieme. La ricerca affronta la ricostruzione delle vicende politiche dei diversi membri della parentela, del loro patrimonio e delle clientele loro connesse nei vari settori del regno. Esamina infine gli elementi peculiari del gruppo, dai quali emergono i caratteri del loro potere, le strategie di memoria e le nozioni di autoconspevolezza comuni ai diversi individui.
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La violenza è l'impensato della politica e al medesimo tempo ciò che ne scuote l'ordine presunto. Numerosi pensatori hanno proposto delle teorie per dare un ruolo alla violenza nelle faccende della politica. Eppure a noi giunge chiara una duplicità: la violenza o è minimizzata per proporre un'immagine edulcorata e bonaria di coloro che la adoperano, oppure viene presa per sinonimo di criminalità. Abbiamo provato, con queste ricerche empiriche e teoriche, a smontare i meccanismi che la filosofia e le scienze sociali ci hanno consegnato, per ripensare il nesso fra politica e violenza nelle società contemporanee.
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Donde no habite el olvido
Giuliana Calabrese, Emilia Perassi
- Ledizioni
- 29 Janvier 2020
- 9788855260541
En este libro se recogen los resultados de diversas investigaciones dedicadas al estudio del género testimonial, en particular a sus huellas en el tiempo. Tanto la vigencia como la herencia dejada por el testimonio son el eje de los estudios que aquí se reúnen, para explorar sobre todo los modos y las formas que asume la transmisión de la memoria cuarenta años después del fin de la dictadura cívico-militar en la Argentina. Los resultados de este proceso de investigación, que es a la vez profunda reflexión y posicionamiento, se presentan en este libro a través de un recorrido que abarca tanto la escritura de testimonios directos y la narrativa de los Hijos, como las prácticas testimoniales y de denuncia realizadas a través de recursos cinematográficos, artísticos y museales. La experiencia traumática se narra también a partir de la primera persona en los cuatro dosieres que cierran el volumen, en que los testigos (Mario Villani, Marco Bechis, Alicia Kozameh, Nora Strejilevich) siguen entregándonos sus palabras y visiones en formatos variados, desde sus propios textos a las entrevistas y las imágenes.
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Donde no habite el olvido
Ana Maria Gonzalez Luna, Ana Sagi-Vela Gonzalez
- Ledizioni
- 29 Janvier 2020
- 9788855260527
Es este un lugar de encuentro en un territorio compartido, el de la palabra transmitida que rompe el silencio y transforma el mundo. El testimonio, la memoria, la demanda de justicia hunden sus raíces en los terrenos movedizos de las políticas del terror aplicadas en México y Centroamérica. Desde una dimensión ética y política, los textos recogidos en este volumen revisan el género testimonial en la voz de los testigos, en la narrativa literaria y periodística, en las artes visuales y escénicas, en nombre de las víctimas -migrantes, indígenas, mujeres, guerrilleras, disidentes de las prácticas abusivas del poder-, buscando un lugar donde no habite el olvido. La memoria íntima, la denuncia y la esperanza se cuelan para recordarnos que la violencia, la de ayer y la de hoy, no tiene cabida en esta casa construida con palabras.
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Donde no habite el olvido
Laura Scarabelli, Serena Cappellini
- Ledizioni
- 29 Janvier 2020
- 9788855260534
¿Cuál es la función del testigo frente a las políticas del estado? ¿Cuáles son las instancias que definen la producción y recepción de su palabra? ¿Cómo visibilizar las huellas del testimonio en una realidad amnésica, cada vez más condicionada por el mercado? En la encrucijada entre el territorio jurídico-político y literario, los textos aquí reunidos se proponen desvelar el `secreto' de la praxis testimonial, iluminando una serie de obras narrativas que describen los contextos chilenos entre el 1973, año tristemente célebre por el comienzo de la dictadura, y el 2015. La vozde los testigos (Hernán Valdés, Jorge Montealegre, Rolando Carrasco), la reparación autobiográfica del dolor (Guillermo Núñez) y la traducción en palabra poética de la resistencia al horror y la violencia (Raúl Zurita, Diamela Eltit) se suman a la mediación de la memoria por parte de actores secundarios que, en el proceso de `narrativización', exponen el pasado a nuevas instancias discursivas, reposicionando y redefiniendo sus contornos (Carlos Franz, Fátima Sime, Lucía Guerra). El conjunto de ensayos refleja una aproximación a lo testimonial como ejercicio de búsqueda siempre inacabado, que se realiza en la apertura hacia el otro, en la asunción de sus instancias, en la inclusión, siempre inacabada, en su universo.